Ho riassunto e tentato di rendere più comprensibili le linee guida internazionali W.S.A.V.A che dovrebbero essere ‘il verbo' per tutti i veterinari. Ci tengo quindi a sottolineare che quanto di seguito riportato è semplicemente una sintesi delle linee guida, non una mia opinione.
Come si potrà notare non è utilizzata la parola OBBLIGATORIO, semplicemente perché – in Italia - non ci sono vaccini obbligatori. I veterinari devono conoscere le linee guida, e quindi consigliare i clienti sulla profilassi migliore per i loro pazienti. Credo che ogni proprietario abbia diritto di conoscere la motivazione di qualsiasi scelta da parte del medico di una determinata metodica effettuata sul cane.
- Vaccini CORE
- sono raccomandati, cioè vaccini che tutti i cani in tutto il mondo dovrebbero ricevere, allo scopo di fornire una protezione per tutta la vita contro malattie infettive di importanza globale
- Vaccini NON CORE
- sono opzionali, ma che alcune nazioni possono considerare come CORE.Tipico esempio di vaccino non-core è quello contro il virus della rabbia, da effettuare qualora le autorità italiane lo ritengano necessario e se il cane si reca all'estero
- Vaccini NON RACCOMANDATI
- sono quelli per i quali c'è una scarsa giustificazione scientifica per il loro utilizzo. Tipico esempio il vaccino per la Leishmaniosi.
La maggior parte dei cuccioli è protetta dagli anticorpi trasmessi dalla madre con il colostro nelle prime settimane di vita. L'immunità passiva scenderà a 8-12 settimane di età a un livello tale da permettere l'immunizzazione attiva attraverso un vaccino.
Non esiste però una regola unica per la vaccinazione primaria (prima serie vaccinale) applicabile a tutte le possibili situazioni. Per esempio esiste un protocollo che prevede un minore intervallo fra le somministrazioni, con la motivazione di permettere una “socializzazione precoce” dei cuccioli diminuendo nel contempo il rischio di malattie infettive, con consigli particolari che saranno trasmessi dal veterinario curante.
Una parte integrante delle vaccinazioni core dei cuccioli è il “richiamo” vaccinale, che tradizionalmente viene eseguito a 12 mesi. Lo scopo principale di questa vaccinazione è quello di assicurare che si sviluppi una risposta immunitaria protettiva in ogni cane che potrebbe non essere riuscito a rispondere a una qualsiasi delle vaccinazioni core della prima serie vaccinale, e non tanto di “richiamare” la risposta immunitaria. La somministrazione di questo vaccino a 12 mesi di età probabilmente è stata scelta storicamente come il momento più adatto per chiedere a proprietario di tornare dal veterinario per una prima visita annuale di controllo.
Di conseguenza, se un cucciolo non ha risposto a una qualsiasi delle vaccinazioni core della prima serie rimarrà scoperto fino a quando non riceverà questa vaccinazione a 12 mesi. Questo potrebbe spiegare lo sviluppo a meno di 12 mesi di età di alcune malattie infettive (es., parvovirosi) in una certa percentuale di cuccioli vaccinati. Il VGG (Vaccination Guideline Group) ha rivalutato questa pratica e ora suggerisce che i veterinari valutino se ridurre questa possibile finestra di vulnerabilità anticipando questa vaccinazione da 52 a 26 settimane di età.
Qui entra in gioco il difficile ruolo di un veterinario che voglia seguire le linee guida, perché occorre che il proprietario capisca perfettamente il perché di questa raccomandazione, in quanto significherà che la vaccinazione di un cucciolo iniziata a 6 o 7 settimane potrà comportare fino a 5 visite veterinarie nei primi 6 mesi di vita. Come spiego a un proprietario che da me viene cinque volte nei primi sei mesi (e ovviamente dovrà pagarmi), mentre dal collega va (e lo paga) solo due volte? Per questo occorre molta chiarezza nella comunicazione fra veterinario e cliente.
Per i vaccini CORE dopo il “richiamo” a 26 settimane, la successiva vaccinazione core non sarà necessaria almeno per altri 3 anni. Questa nuova raccomandazione di vaccinare a 6 mesi di età come alternativa alla vaccinazione a circa 1 anno di età sicuramente non esclude, e non preclude, la “prima visita di controllo annuale” a 1 anno o a 16 mesi. Vari studi ci dimostrano che i cani che hanno risposto alla vaccinazione con vaccini core mantengono una solida immunità (memoria immunologica) per molti anni in assenza di qualsiasi richiamo vaccinale.
È necessario sottolineare che la vaccinazione triennale dell'adulto generalmente non si applica ai vaccini core inattivati, in particolare a quelli che contengono antigeni batterici come Leptospira, Bordetella e Borrelia (malattia di Lyme), che richiedono richiami più frequenti per una protezione affidabile.
Dalla pubblicazione delle linee guida del 2010 ci sono stati molti progressi nella disponibilità di test sierologici rapidi e semplici (kit ambulatoriali “in-clinics”) che possono valutare la presenza di anticorpi protettivi specifici.
Questi kit hanno successo tra i veterinari che vogliono offrire ai loro clienti un’alternativa alla rivaccinazione di routine con i vaccini CORE a intervalli di 3 anni, (notare che la vaccinazione ogni anno è proprio esclusa), ma rimangono per ora relativamente cari e sfortunatamente, al momento, un test costa più di una dose di vaccino.
In momenti di crisi come quello attuale non è facile che il cliente accetti di pagare di più, quindi alcuni colleghi non propongono la titolazione anticorpale.
Personalmente ho scelto di abbassare notevolmente il mio margine di guadagno, facendo pagare il titolo anticorpale pochi euro in più della vaccinazione, per poi offrire, nel caso di test inadeguato, una vaccinazione gratuita.
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